La storia della Gatta Cenerentola di Roberto De Simone ripercorsa con ricordi personali pochi giorni prima della scomparsa del Maestro. È stato questo uno dei momenti di maggiore suggestione dell’incontro tra Peppe Barra e gli allievi del San Pietro a Majella svoltosi il 28 marzo 2025 nel conservatorio napoletano. Rispondendo a domande sulla sua carriera, l’iconico attore e cantante ha svelato diversi retroscena sull’opera che a metà anni ’70 lo vide applaudito protagonista nei panni della Matrigna.

LE ORIGINI DELLA GATTA CENERENTOLA

Peppe Barra ha rivelato che la primissima stesura della Gatta Cenerentola risale all’epoca in cui insegnava teatro ai ragazzi di una scuola del litorale vesuviano. Amico sin dall’infanzia di De Simone, fu a lui che un anno chiese un testo da mettere in scena come saggio di fine corso. Il regista non si tirò indietro e scrisse un copione in dialetto che, di fatto, era l’abbozzo del successivo capolavoro. Lo sforzo di De Simone fu però inutile perché il preside bocciò l’idea, spiegando a Peppe Barra: “Facimme tanto pe’ fa’ parlà italiano e tu ‘e vuò fa’ recità in napoletano?”. Avvisato della bocciatura del testo, De Simone disse profeticamente all’amico: “Non ti preoccupare, vuol dire che lo rappresenteremo noi”.

Roberto De Simone
Roberto De Simone con il direttore d’orchestra Antonio Sinagra

Così fu: il 7 luglio 1976 La gatta Cenerentola venne presentata in anteprima al teatro Nuovo di Spoleto nell’ambito del prestigioso Festival dei Due Mondi di Spoleto. A proposito di quella partecipazione, che fu decisiva per il lancio dell’opera, Peppe Barra ha svelato un altro gustoso aneddoto. Ha ricordato infatti che fu lui a proporla a Romolo Valli, il direttore artistico della rassegna. Lo fece all’insaputa di De Simone, mandandogli un copione ancora incompleto, ma evidentemente già ricco degli elementi scenici e musicali che avrebbero imposto La gatta Cenerentola sulla ribalta nazionale.

Peppe Barra
Gatta Cenerentola (Fausta Vetere), la Matrigna (Peppe Barra) e la sorellastra Patrizia (Patrizio Trampetti) nella prima edizione dell’opera

L’UNICA CRITICA NEGATIVA E LA RISPOSTA DAL PALCO

Peppe Barra ha poi ricordato un divertente episodio legato ai giudizi della critica napoletana. L’esordio al teatro S. Ferdinando della Gatta Cenerentola era stato recensito positivamente da tutti i quotidiani partenopei, tranne che dal Roma. Durante una delle repliche successive al debutto Patrizio Trampetti, che interpretava la sorellastra maggiore di Cenerentola, rispose dal palco a quella stroncatura. Lo fece subito dopo il duetto “Mamma, mamma che bella cosa!”, eseguito insieme alla Matrigna, che ne decantava le doti e la bellezza. Proprio rivolgendosi a Peppe Barra esclamò: “Mammà, ma pecchè ‘o Roma dice ca so’ brutta si tu dice ca so’ bella?”

Insomma, con ricordi personali e aneddoti Peppe Barra ha letteralmente incantato gli allievi del San Pietro a Majella, stimolandoli alla conoscenza di un’opera che è una pietra miliare del teatro musicale del Novecento. E uno dei lasciti più preziosi di Roberto De Simone.                

Conservatorio
Peppe Barra con il direttore del Conservatorio Gaetano Panariello nel corso dell’incontro con gli allievi del San Pietro a Majella
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4 risposte

  1. Vorrei poter rivedere wuesto bellissimo spettacolo. Avvisatemi se a Napoli venga riproposto. Arrivederci

  2. Ho avuto l ‘onore di assistere alla rappresentazione della Gatta Cenerentola nel 76, sono amareggiato dalla mancata rappresentazione televisiva di quella originale soprattutto in questa occasione per onorare il maestro

  3. Ero a Spoleto nel 1976 al debutto e anche al concerto che tennero. nella mattinata presentati dal grande Eduardo

  4. Non si parla mai della Nuova Compagnia di Canto Popolare che musicò e cantò così perfettamente la rappresentazione di questa bellissima interpretazione teatrale, la NCCP è stata ed è tuttora la voce del folklore e non solo napoletano, a tutti va la mia grande riconoscenza e stima come italiano. Grazie

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